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Percorsi multisensoriali per i musei: perché sono utili e come crearli

Percorsi multisensoriali per i musei: una delle piante del nostro giardino ipogeo

Il concetto originale dietro al significato della parola “musei” è superato da tempo, lo sappiamo bene: se un tempo si pensava a questi luoghi come ad austeri e polverosi edifici dove custodire reperti e testimonianze del passato, oggi – grazie anche all’evoluzione tecnologica e alle esigenze delle persone – i musei stanno definitivamente cambiando la loro offerta culturale, con diverse opportunità di intrattenimento e conoscenza che vanno ad ampliare il concetto di esperienza al loro interno.

Viene da sé che i gestori delle strutture museali sono sempre più alla ricerca di modi per arricchire l’offerta e rendere l’esperienza della visita più appagante e coinvolgente per i visitatori.

Se per alcuni ciò significa semplicemente diversificare l’offerta, per altri musei – come il nostro MUST – significa concentrarsi su una fruizione a 360° della struttura: è in tal senso che nascono i percorsi multisensoriali nei musei, un trend in forte crescita nel nostro settore.

Scopriamo il perché.

Cos’è un’esperienza multisensoriale?

Spieghiamo prima di tutto cosa significa fare un’esperienza multisensoriale all’interno di un museo.

Si tratta di realizzare un vero e proprio ambiente immersivo e interattivo che coinvolge tutti i sensi dei visitatori: attraverso la vista, l’udito, l’olfatto, il gusto e il tatto un museo viene reso accessibile anche a ogni tipo di utenza, soprattutto alle persone con deficit cognitivi e mentali.

Insomma, le esperienze multisensoriali sono un modo innovativo per condividere esperienze con le persone, consentendo loro di godere di un prodotto, un servizio o un evento sentendosi maggiormente coinvolte.

MUST di Matera - Particolare del giardino sotterraneo

MUST di Matera – Particolare del giardino sotterraneo

I benefici delle esperienze multisensoriali per i musei

Fra i numerosi vantaggi nel proporre percorsi multisensoriali nei musei, indichiamo i 3 benefici indiscussi di questo tipo di esperienze:

  • i visitatori imparano meglio quando possono toccare qualcosa;
  • i visitatori ricordano meglio quando possono annusare qualcosa;
  • i visitatori sentono un legame più forte con un bene culturale o un’opera d’arte quando possono ascoltarla.

Quanto appena descritto è ciò che facciamo quotidianamente all’interno del MUST: chi già ha visitato il nostro museo sotterraneo sa che visitando i nostri locali ipogei può stimolare sensi diversi a seconda della stanza in cui si trova.

Per esempio, alcune stanze sono allestite con contenuti multimediali per offrire ai nostri visitatori un’esperienza coinvolgente alla scoperta del territorio; altre – come il giardino ipogeo – coinvolgono i visitatori alla scoperta di odori e profumi del passato e della natura locale.

Insomma, questa offerta multisensoriale comporta non solo vantaggi per il visitatore di un museo (che da noi, per esempio, vive momenti ricchi di scoperta e conoscenza) ma lo rende anche un promoter spontaneo della struttura: dopo aver appagato tutti i sensi grazie all’esperienza appena fatta, di sicuro ne parlerà alle persone di sua conoscenza – è quello che già avviene con una buona parte di visitatori del MUST – creando così un passaparola utile per noi gestori dei musei che in tal modo comprendiamo meglio anche le esigenze dei nostri visitatori.

Proiezione dei corti fuori concorso del MATIFF 2021 al MUST di Matera

Proiezione dei corti fuori concorso del MATIFF 2021 al MUST di Matera

Come creare un tour multisensoriale efficace e coinvolgente

L’uso di tour multisensoriali è ormai una pratica comune in moltissimi musei, grandi e piccoli, pubblici e privati, tanto che la maggior parte di essi – gallerie d’arte comprese – li propongono nella loro offerta culturale standard.

Vogliamo quindi concludere questo articolo con alcuni utili suggerimenti per promuovere questa pratica coinvolgente, al fine di stimolare e favorire la creazione di tour multisensoriali efficaci e coinvolgenti per ogni tipo di evento all’interno di un museo.

Ecco i 4 consigli essenziali per creare un percorso multisensoriale che funziona:

  • deve includere tutti e cinque i sensi (la vista è il senso più importante, ma anche gli altri quattro sono fondamentali per massimizzare l’esperienza per i visitatori ed è per questo che all’interno del MUST ogni stanza è dedicata a una o più sensi);
  • concentrarsi sull’elemento sensoriale più forte del museo o dell’evento ospitato al suo interno;
  • includere un’audioguida o delle cuffie in ogni mostra;
  • se sono presenti molti odori, creare una mappa olfattiva con punti olfattivi in tutta la galleria o nello spazio espositivo.

Se volete vedere con i vostri occhi – è proprio il caso di dirlo – come funziona un percorso multisensoriale all’interno di un museo, fate un salto nel nostro museo a Matera: saremo felici di guidarvi all’interno dei nostri locali ipogei e mostrarvi dal vivo come coinvolgere ogni senso durante la visita a un museo.

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