La parte più antica dello scavo del MUST è costituita da un ambiente che era adibito a conceria: conta quattro vasche di diversa grandezza scavate a mano nella calcarenite, dove le pelli venivano messe in ammollo in acqua e “frasche” (foglie, rami e corteccia) ricche di tannino, per evitarne la putrefazione.
Sul soffitto si notano delle cavità chiamate boccole utili al passaggio di funi per l’asciugatura delle pelli.